Sublime, silvestre ambient dream-pop e ‘Cinema per l’orecchio’ della mutevole star giapponese Tujiko Noriko, per l’etichetta che l’ha aiutata a presentarla al mondo in generale circa 20 anni fa – raddoppiando come una sorta di elegia per il defunto-ma-non -dimenticato Peter Rehberg.
Nei primi giorni di MEGO, prima della sua trasformazione in Editions MEGO, una versione molto inaspettata è apparsa tra il roster radicale. Di tutte le attività contorte del disco rigido di PITA, General Magic, Farmers Manual e altri è apparso un tipo di rilascio molto diverso. Uno realizzato da un computer, ma con un’atmosfera più morbida, simile a una nuvola in forma sonora e contenente persino melodie distinguibili! Questa è stata l’uscita di debutto dell’artista giapponese Tujiko Noriko che non solo ha lanciato la propria carriera ad un pubblico più vasto, ma ha aperto le porte di Editions Mego a una gamma più ampia di forme musicali sperimentali.
La particolare sintesi di Noriko di astrazione elettronica, melodia, voce e atmosfera ha pochi pari, mentre il suono circonda dolcemente le sue parole mistiche trasformandosi in una successione di esperimenti uditivi emotivi incorniciati come canzoni. L’evoluzione di Tujiko dal suo esordio in Mego ha visto ulteriori lavori da solista insieme a collaborazioni, nonché un passaggio al cinema, sia come attore che come regista.
Su “Crépuscule” si può sentire l’influenza che il mezzo cinematografico ha avuto sulla sua musica mentre le insegne visive vengono richiamate nell’evocativo audio a portata di mano. Intermezzi strumentali evocano ulteriormente un paesaggio cinematografico accanto ai titoli che ribadiscono anche la forma cinematografica. Questa è musica sintetica con una profonda presenza umana. La mente di un essere vivente catturato mentre vaga per i fantastici regni della sfera interna è squisitamente resa attraverso macchine che di solito spingono a sfigurare tali tendenze umanistiche. Il calore, la serenità e l’ambiente onirico che l’artista giapponese evoca dai suoi strumenti è ciò che la rende una musicista così unica ed eccezionale e “Crépuscule” è una testimonianza epica di questi poteri.
Il titolo racchiude perfettamente la natura sonnambula della musica dove i turni notturni evocano un ampio senso di calma. “Crépuscule I” presenta una selezione di composizioni più brevi, mentre “Crépuscule II” lascia più spazio a questi brani / stati d’animo per respirare con solo tre pezzi in esecuzione a una durata più ampia. Questa uscita permette all’ascoltatore di vedere il mondo attraverso gli occhi della nostra. Con la sua astuta capacità di umanizzare le macchine, un mondo di calma meraviglia può concentrarsi nell’inquadratura!!!
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