THE WEATHER STATION – ‘How Is It That I Should Look At The Stars’ cover albumLa prima cosa che devi sapere sul nuovo rilascio, l’album che affianca il grandioso “Ignorance” dell’anno scorso, è che è stato registrato tra il 10 e il 12 marzo 2020. Questo fatto è importante perché per molti di noi sono stati gli ultimi giorni di un’era. Pensa a quanto è fondamentalmente diverso il mondo adesso. Riesci a ricordare l’ultima volta che non hai esitato a condividere uno spazio con uno sconosciuto senza una protezione facciale? Quante notti ti sei rigirato e rigirato, chiedendoti della tua salute o della salute dei tuoi cari?

Sulla base della sua recente produzione, viene da chiedersi come Tamara Lindemann avrebbe gestito un tale cambiamento collettivo nella società. Invece, ci viene presentata quella che equivale a una reliquia di un’era passata, ancora irta di turbolenze politiche e disgregazioni comunicative di massa ma, in una lenta retrospettiva, relativamente allegra. Lei, come te forse, cerca di resistere al suo cuore che si indurisce per il pianeta che riposa sull’orlo del collasso ambientale. La conduce lungo percorsi genuinamente rischiosi, nella misura in cui apertamente alle prese con il concetto di futilità ha il potenziale per l’arte di crollare su sé stessa. Qui, come prima, ce la fa, e l’effetto è devastante.

Quando Tamara sottolinea la natura associativa di questo lavoro, lo fa sul serio. Le canzoni di “Stars” sono state formate dallo stesso periodo fertile che ha dato vita a “Ignorance”. Entrambe le raccolte sono collegate dalla sfida di affrontare le minacce esistenziali con tropi logori dal tempo, i tipi che la maggior parte degli ascoltatori con una storia di crepacuore può concettualizzare. Eppure, dove il precedente balzava e galoppava con una spina dorsale percussiva, il nuovo fluttua con pianoforte, sassofono e clarinetto senza peso. La pesante presenza del silenzio e la quiete tremante della voce della cantautrice infondono in queste tracce la gravità di un’elegia e lo sfarfallio incandescente della bassa luce delle candele. “Stars” è meno contemplativo del fratello maggiore, ma molto più capace di strappare lacrime solitarie.

Tuttavia, dovrai ritagliarti un po’ di tempo da solo per goderti tutto. A meno che tu non abbia delle buone cuffie con cancellazione del rumore, troverai l’immobilità mozzafiato di queste canzoni disturbata dall’atmosfera del mondo che scorre veloce intorno a te. Ma in un ambiente adeguato, scoprirai le sfumature della voce della nostra che sboccia: il modo in cui il fondo della sua vocalità cade fuori da essa in “Endless Time”, la leggerezza nella sua recita in “Sway”, o la riverenza roca nelle sue recitazioni di “Marsh”. Lindemann ha subito paragoni superficiali con Joni Mitchell sin dal suo primo disco più di dieci anni fa. Eppure, è difficile non sentirla in solitudine dietro al pianoforte e non ricordare la sventante progressione di “Blue”.

Il vero piacere del disco è ascoltare come Tamara e il suo accompagnamento modellano ogni brano attorno a quelle riflessioni. Diversi membri della ricca scena dell’improvvisazione di Toronto conferiscono una maestosità gentile e di buon gusto ai brani glaciali di “Stars”. Quando la prima lacrima cade su “Marsh”, il brano si apre al sassofono di Karen Ng e alla lap steel di Christine Bougie per strizzare quanta più emozione possibile. La loro presenza in “Song” diventa di una bellezza insostituibile; in “Sway”, formano una beata fantasticheria. La loro presenza a volte sembra così leggera che è difficile notare i loro contributi senza un attento ascolto, per quanto non vogliano disturbare ogni fragile fondamento.

La maggior parte di questi pezzi finisce improvvisamente, violentemente, come se ponesse domande senza risposte. Come potrebbe esserci? Affrontare l’inutilità dell’arte in un mondo senza persone che gli diano un significato è un compito erculeo che anche gli artisti più celebrati farebbero fatica a intraprendere. Che Lindemann ci provi, anche in solitudine, è virtuoso; che trovi ancora una volta una certa misura di successo è un privilegio da osservare!!!


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