THE NOTWIST: “Vertigo Days” cover album“Vertigo Days” dei Notwist, pubblicato dalla Morr Music è uscito a più di cinque anni di distanza dall’ultimo lavoro della band (“Messier Objects”). Il disco è stato anticipato dai singoli “Oh Sweet Fire” (un downtempo lisergico molto 90s) e “Where You Find Me” (dal consueto sapore kraut addolcito indie ben rodato dalla casa).

L’album, che secondo indiscrezioni potrebbe essere stato registrato ai leggendari Abbey Road Studios, presenta numerose collaborazioni artistiche tra le quali citiamo Angel Bat Dawid, Saya (Tenniscoats / テニスコーツ), Juana Molina, Ben Lamar Gay & Zayaendo.

In “Vertigo Days”, uno dei gruppi indipendenti più iconici della Germania è vivo per le possibilità del momento. La loro musica è stata a lungo di mentalità aperta ed esplorativa, ma dalla struttura avvincente, attraverso la sua combinazione di pop malinconico, elettronica fragorosa, Krautrock ipnotico e ballate driftwork, ai suoi ospiti musicali internazionali, l’album è sia un nuovo passo per The Notwist e un promemoria di quanto siano sempre stati singolari. Ancora più importante, il trio principale di Markus, Micha Acher e Cico Beck si sta avvicinando: come riflette Markus, ‘volevamo mettere in discussione il concetto di band aggiungendo altre voci e idee, altri linguaggi, e anche mettere in dubbio o offuscare l’idea di identità nazionale’.

Nel lungo periodo in cui i nostri non si sono fatti sentire sono stati impegnati con progetti collaterali (Spirit Fest, Hochzeitskapelle, Alien Ensemble, Joasihno), apparizioni come ospiti, un’etichetta discografica (Alien Transistor), colonne sonore, aiutando a organizzare la compilation di Minna Miteru di indie pop giapponese e organizzando un festival (Alien Disko). Quei percorsi divergenti si alimentano in “Vertigo Days” in modi sorprendenti, dalla sua struttura, costruita da improvvisazioni di gruppo, con canzoni che fluiscono e si fondono l’una nell’altra in una foschia collettiva, al suo spirito, che si sente rinfrescato e vivo. C’è qualcosa di cinematografico nel disco, riflettendo il tempo del gruppo di lavorare alle colonne sonore, e riflesso nella ricca e lunatica opera d’arte fotografica di Lieko Shiga che adorna la copertina.

Il primo segno di questa ritrovata apertura è stato il singolo principale dell’album, “Ship”, dove al gruppo si è unito Saya del duo pop giapponese Tenniscoats, con la sua voce disarmante che sospirava su un ritmo propulsivo e Krautrock. Altrove, il polistrumentista americano Ben LaMar Gay canta in “Oh Sweet Fire”, contribuendo anche a ‘un testo d’amore per questi tempi, immaginando due amanti in una rivolta mano nella mano’. Il clarinettista e compositore jazz americano Angel Bat Dawid aggiunge il clarinetto al distanziato dream-pop di “Into The Ice Age”, mentre la cantautrice di elettronica argentina Juana Molina regala ad “Al Sur” del meraviglioso canto ed elettronica. Saya riappare anche come membro della banda di ottoni giapponese Zayaendo, ospite dell’album. In tutto, The Notwist cattura anche l’apertura delle loro esibizioni dal vivo, dove mescolano e collegano le loro canzoni in modi inaspettati.

“Vertigo Days” è un album traboccante di vita, di entusiasmo e amore per la musica e per la comunità, tutti con gli occhi spalancati e sognanti!!!


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