L’avventura è terminata, i Runrig, band scozzese di folk-rock originaria dell’isola di Skye, ha deciso di porre fine alla propria carriera durata quarantacinque anni. Per l’occasione viene pubblicata questa splendida esibizione live (cd+dvd), la cui location è rappresentata dal castello di Stirling e la data è il diciotto di agosto dello scorso anno. L’evento fu spettacolare, l’esibizione si svolse di fronte a cinquantamila spettatori accorsi festanti a celebrare il gruppo, con bandiere scozzesi al vento, grande entusiasmo e pure commozione come dimostrano certe immagini del DVD. La miglior dimostrazione dell’affetto di cui si nutrivano i Runrig che in cambio offrivano emozioni e gioia, ma anche coraggio e fiducia nell’affrontare le difficoltà quotidiane.
La formazione è sempre stata nelle mani dei due fratelli MacDonald, Rory (basso, voce e testi) e Calum (percussioni e testi). Non hanno mai assunto pose da divi, ma, al contrario, sembrano quelli della porta accanto, innamorati della loro terra e delle proprie origini. Lasciano un vuoto enorme perché non sarà facile trovare chi ne prenderà il posto.
“The last dance” è un ottimo modo per salutarli ed onorarli, passando in rassegna i loro cavalli da battaglia ed alcuni dei pezzi più amati dai fan quali “The years we shared”, “The greatest flame”, “The place where the river runs”, “Alba”, “Book of golden stories” e non vado oltre altrimenti bisognerebbe nominarli tutti.
La band ha dato tutta se stessa, il cantante canadese Bruce Guthro, vocalist da vent’anni a questa parte, era perfettamente preparato su tutto il repertorio, il chitarrista Malcom Jones ha dimostrato ancora una volta la sua capacità nel proporre le melodie dei brani in forma brillante e sentita, tanto da non riuscire a trattenere le lacrime nel finale, il tastierista Brian Hurren ha cucito il sound con classe, le percussioni di Calum e i tamburi di Iain Bayne non hanno lesinato potenza e precisione, ma è la figura di Rory, vero leader, che ha preso in mano la situazione cantando in gaelico con grande impegno e forte passione coinvolgendo il pubblico che lo seguiva con cori da brividi. Da pelle d’oca ascoltare “Cnoc na feill” e “An toll dubh” con l’audience in estasi.
Non potevano mancare ospiti di riguardo come il fisarmonicista Gary Innes, spesso ha suonato con i nostri, il violinista Duncan Chisolm e, soprattutto, il cantante della band dal 1973 al 1997 Donnie Munro che ha cantato da par suo, accompagnato dal Glasgow Islay Gaelic Choir, lo stupendo brano “Cearcal a’ chuain” che è un atto di amore e rispetto per la propria terra d’origine.
Nel finale entra in scena la Drum Section con i cinque ai tamburi per una versione del traditional “Loch Lomond” da lasciare senza fiato e la conclusione è affidata a “Hearts of olden glory” cantata a cappella.
Quando mai sarà possibile trovare degli eredi capaci di unire canzoni tradizionali gaeliche con le musicalità rock. Credo ci dovremo accontentare di riascoltare la loro discografia!!!


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