Spesso quando recensisco ristampe mi preme sottolineare dove il disco sia stato registrato e chi siano stati coloro che lo hanno prodotto. La ritengo una informazione fondamentale perché ci fa capire meglio quello che ci accingiamo ad ascoltare, anche se sono conscio che, probabilmente, non tutti saranno interessati a queste informazioni.
Registrato nell’aprile del 1956 e nel settembre del 1957 a New York City in mono. Prodotto da Nesuhi Ertegun e Jerry Wexler. Ray Charles deve esserci in qualsiasi collezione di musica, senza se e senza ma!
Gli amanti di quello che viene definito ‘jazz puro’ tendono a dimenticarlo per le sue numerose hits che comprendono anche ballate romantiche, canzoni country, western e rhythm’n’blues, composte ed interpretate in una carriera che copre oltre sessant’anni.
Per l’album di studio “The Genius After Hours”, il produttore Ertegun ha messo insieme un cast veramente stellare che comprende David Newman al sax tenore, Joe Harris alla batteria e persino Oscar Pettiford al basso. Senza dimenticare lo stesso Charles che, oltre ad essere il cantante che tutti conosciamo, era anche un eccellente pianista jazz. Ray sapeva anche suonare il pianoforte, eccome se sapeva! In questo disco non si sente la sua voce, non c’è il suo solito soul ma un maestro dietro al pianoforte che suona il piano come pochi.
Durante la registrazione lo studio era saturo di blues! I musicisti arrivarono nello studio dopo un concerto, erano completamente svuotati, stanchi, esausti, ma avevano ancora voglia di suonare, d’altronde i grandi artisti vivono della propria arte! È un album strumentale, direi un lavoro di jazz con forti influenze blues.
In questa atmosfera anche uno standard di Gershwin come “The Man I Love” è diventata un’elegia, mentre a “Aint’ Misbehavin’”, che ricorda più Earl Hines che Fats Waller, e a “Charlesville” viene cambiato il tempo.
“The Genius After Hours” è un autoritratto che mette in risalto le abilità meno note di questo artista straordinario della seconda metà del secolo scorso. Il disco è un viaggio sonoro da non perdere per tutti gli appassionati di jazz, soul, blues, rhythm’n’blues, country, pop, funk, o più semplicemente per tutti coloro che amano la buona musica. Comunque lo si voglia considerare, come autore, come musicista, come cantante, Ray esprime il meglio di sé stesso tracciando un segno indelebile nella storia della Black Music e non solo di quella.
Il soprannome ‘The Genius’ ne definisce la statura ed il rispetto unanime di critica e pubblico. Questa raccolta è un modo per approcciarlo e che dovrebbe poi portare alla scoperta della sua musica che dal 1959 fino alla metà degli anni settanta concorse a definirlo come uno dei pochi mostri sacri che la avrebbe sconvolta nei suoi tradizionali canoni!!!
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