Paul Roland non dovrebbe aver bisogno di presentazioni, la sua posizione di protagonista nella scena psichedelica underground dagli anni ’80 in poi ha portato il compagno di viaggio Robyn Hitchcock a descriverlo come ‘il maschio Kate Bush‘, con album folk da camera in barca come “Cabinet of Curiosities” e gioielli psych eclettici come “Duel” e “Masque” che consolidano la sua reputazione di cantautore unico e duraturo. Mick Crossley ha recentemente suonato con Roland in progetti quali “Grimmer Than Grim” e “Hexen”, che ha portato alla ‘joint venture’ “Through the Spectral Gate”. Un po’ più cosmiche della solita produzione di Paul, con accenni e sfumature di Hawkwind della metà degli anni ’70 (pensa a “Warrior on the Edge of Time”) così come Tangerine Dream, tuttavia c’è un’oscurità e una qualità onirica.
L’album inizia con i sintetizzatori pulsanti e il basso pensoso di “Open the Spectral Gate”, un oboe aggraziato, ma spettrale che individua un motivo minaccioso che ricorda la maestosità oscurata di “Starless e Bible Black” dei King Crimson, evocando un simile senso di terrore e meraviglia. “Come Into My Mind & The Flickering Light” segue il territorio più familiare del nostro, con la sua malinconia acustica ornata da lavaggi scelti con gusto di sintetizzatore analogico e fiati, prima che il secondo movimento della traccia si lanci (in un modo più floydiano) su una vasta ondata di archi, sintetizzatori stridenti e rintocchi di chitarra. “Echo Forest (He Knows My Name)” è il passo successivo, sempre su un terreno familiare con le sue inquietanti e spaventose armonie psych gothic e confuse esplosioni di sei corde. Molte delle canzoni di Paul prendono ispirazione dal folklore, storie di fantasmi o cose strane e insolite e questa non fa eccezione; c’è qualcosa di assolutamente sinistro all’opera qui tra l’organo a motivi cachemire e i rulli di tamburi discendenti. Una coda acustica fornisce un finale adeguatamente emozionante e drammatico, con un crescendo imponente di archi e una chitarra acustica martellante.
“Silver Surfer Parts 1 & 2” imposta saldamente i controlli per il cuore del sole, scintillanti arpeggi di synth che si infrangono su un’esibizione contenuta e tesa, con il pianoforte che punteggia le nuvole scure e vorticose e l’appassionata performance di Paul. Il secondo movimento è completamente “In Search of Space”, le linee di chitarra svettano e si allontanano ulteriormente nel vuoto infinito. “Witch’s Brew Parts 1 & 2” ritorna al folk occulto, cifra stilistica dell’autore, un’opera profondamente melodica e ricca di sfumature che è una cosa di oscura bellezza (completo di una sezione di chiusura atmosferica e lisergica con Geoffrey Richardson dei Caravan al violino).
La scatola di sitar e shruti apre “The Third Eye & Blessings”, una versione infestata, ma perversamente umoristica e cinica di alcuni tipi di guru, che si sviluppa in un’odissea di tastiere vintage estremamente soddisfacente. Questo è uno dei principali punti di forza dell’abbinamento di Roland e Crossley, non solo otteniamo le sfumature di scrittura e la maestria melodica del musicista, ma la natura allungata di queste tracce consente una portata cinematografica e un’inquadratura che aggiunge ulteriore dimensione e profondità. “Never Flown So High Before” è un esempio calzante, linee di chitarra brucianti e vasti banchi di sintetizzatori e voci corali adornano il contorto genio pop di Paul, portandoci in un dominio inesplorato, in galassie appena classificate. Avendo precedentemente approfondito i generi del garage rock degli anni ’60, del folk da camera e dello psych rock, questo abbraccio di Kosmische e surround rock/prog spaziale si adatta bene all’ autore.
Si spera che una collaborazione simile possa verificarsi di nuovo, tale è il successo e il dinamismo che è evidente qui. Non c’è alcuna concessione al facile ascolto o alla vendita facile, puoi intuire che questo è un album che entrambi gli artisti volevano realizzare per il puro amore della musica, i suoni evocati e gli universi creati. Questo impegno genuino traspare, un lavoro appassionato che premia con ogni ascolto successivo, mentre ti trasporta in mondi al di là e negli oscuri e profondi recessi dello spazio interiore. Avventurati attraverso la ‘Porta Spettrale’, non vorrai andartene!!!
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