OREN AMBARCHI – ‘Shebang’ cover albumIl chitarrista disciplinato in modo univoco Oren Ambarchi spinge un ensemble di stelle in arrangiamenti in filigrana di melodismo gioioso e iperritmico che annuisce ad Albert Marcoeur, ai primi Pat Metheny Group e a “It’s A Wonderful Life” di Henry Kaiser.

Seguendo la scia dei suoi allenamenti longform intricati e dettagliati, tra cui “Quixotism” (2014) e “Hubris” (2016), le quattro parti di “Shebang” mappano una topografia iridescente e ondulata che collega il ‘kosmiche widescreen’ con la precisione del ricamo e una fluidità irresistibile.

Prendendo input registrati a distanza da Chris Abrahams (piano), Johan Berthling (basso acustico), BJ Cole (pedal steel), Sam Dunscombe (clarinetto basso), Jim O’Rourke (synth), Julia Reidy (chitarra a 12 corde) e Joe Talia (batteria); Oren (accreditato come Dick Wolf) e Konrad Sprenger hanno post-montato le parti in un flusso fugace di rintocchi staccato, armonie ad arco e poliritmi densamente stratificati con un flusso naturalistico che smentisce il fatto che i suoi contributori erano sparsi per il mondo.

Decollando dolcemente con punte di vino di palma, il lavoro di 35 minuti cresce furtivamente in densità e curiosa intensità con la linea di basso sinuosa di Berthling e i rinfrescanti hi-hat a goccia di pioggia di Talia che guidano il flusso verso il basso e verso l’esterno, facendo uno spuntino in chiari gesti americani con la presenza di BJ Cole alla pedal steel scintillante e riff blues increspati di Ambarchi.

A metà strada il loro equilibrio soprannaturale e i sorprendenti giri di frase sono in pieno effetto, con una languida linea di basso che scivola intorno alle percussioni pepate, delicatamente intensificate dalle complessità ‘reichiane’ a 12 corde di Julia Reidy, con i sintetizzatori di Jim O’Rourke che salgono come foschia mattutina, abbiamo una giornata di sole.

Chris Abrahams di The Necks incide figure aviarie sulle tastiere e nella sezione finale si bloccano nel reticolo più sottile, accelerando la progressione armonica con l’effetto inebriante di un fronte di pressione meteorologica che cambia nelle zone liminali, oscillando e girando con il post discreto di Oren e Sprenger. Produzione magica!!!


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *