Divulgazione completa: mentre scrivo questo, ho un raffreddore ruggente, come un masso legato al collo che oscilla nei venti superiori, un movimento fluido palpabile all’interno delle pareti del mio cranio. A quanto pare, questo potrebbe in effetti essere il modo ideale per ascoltare Oozing Wound, sentendo una foschia automatica di codeina solo a forza dei puri effetti della malattia. Il loro approccio al punk-metal è sempre stato più mareale che puramente riff-driven nel senso degli Slayer, sentendosi spesso più come l’ala più pesante dei Nirvana rafforzata dal thrash crossover. È divertente; questa misurata petulanza da parte loro mi ha convinto che siano una band scherzosa, un sentimento che mi fa sempre riflettere quando vedo che hanno un nuovo disco in arrivo.
Lo sforzo qui sembra più vicino all’approccio post-Nirvana al noise rock che vediamo in gruppi come Ken Mode, dove puoi sentire debolmente l’urlo aspro di Cobain, il tuono assoluto della batteria potente di Grohl, un basso che sembra melodicamente e ritmicamente presente come le chitarre. Certo, Oozing Wound traccia questa connessione in modo più chiaro, con un album chiamato “Blech” che rispecchia l’iconica copertina di “Bleach” dei Nirvana e tutto il resto. Ciò è appropriato poiché, dato che non tutti gli ismi del gruppo di Seattle sono uguali, attingono chiaramente di più da quella massa sabbatica di distorsione abbassata piuttosto che dallo strano pop di “Nevermind” o dall’abrasione portante dell’anima di “In Utero”. Come qualcuno che ascolta un sacco di heavy metal, dal mainstream fino alle ‘stronzate’ oscure, a volte dimentico che la musica può sentire questo vitale come il martellamento dello strumento è fatto al confine tra la vita e la morte. C’è della comicità qui, certo, ma è umorismo macabro, lo stesso sorriso maniacale che Kurt si era stampato in faccia in tutti quei video iconici. Il contesto è importante; questa è una risata dall’orlo della rabbia e del disgusto.
Il gruppo non ha ancora prodotto quella traccia decisiva o quel gancio innegabile che sembra spalancare le porte. Non commettere errori: questi brani sono tonificanti ed emotivi, vale la pena che tu sia un fan del punk, del metal o semplicemente del rock and roll pesante e cattivo. Ma la band sembra dover ancora catturare quella quintessenza, il pezzo che (anche se non è un ‘grande singolo’ o altro) improvvisamente diventa la tesi ovvia del gruppo. Non si tratta sempre di essere un inno, e generi diversi richiedono e producono forme diverse di questa cosa. Inoltre, Oozing Wound suona meglio qui rispetto a “High Anxiety”, un disco che amo, e anche quello era meglio di “Whatever Forever”.
È questo strano enigma; ciò che differenzia un buon lavoro con grandi canzoni da un grande LP con grandi brani? A volte, questo disco sembra persino più vicino a Today is the Day, quel tipo di noise rock maniacale e odioso che contiene elementi di metal estremo e grind, minacciando di concedere quell’ultima title track che squarcia il velo e arrangia tutto il resto come stelle in una corona di costellazioni. “Crypto Fash” con la sua fottuta e enorme apertura, è molto simile a quella canzone.
Questo è un disco killer, assolutamente da ascoltare per i fan del noise rock e simili. Sto ancora aspettando l’ultima spinta che, come Chat Pile di recente, li spalanchi finalmente!!!
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