LOU BARLOW: “Reason To Live” cover albumNuovo album per il bassista dei Dinosaur Jr. Lou Barlow è una figura di spicco della scena rock indipendente, autore di culto e membro di alcune delle più importanti formazioni americane degli ultimi 30 anni. È anche la mente, voce e chitarra dei Sebadoh e il deus ex machina dietro i The Folk Implosion. Il suo stile ha influenzato generazioni di musicisti rock e migliaia di artisti cresciuti ascoltando i suoi giri di basso e riff di chitarra.

“Reason To Live”, nuova prova solista di Barlow, è arrivata nei negozi ad un solo mese di distanza dal ritorno discografico dei Dinosaur Jr., l’ottimo “Sweep It Into Space” appena uscito per Jagjaguwar. ‘Avevo lottato per trovare un modo per collegare la mia vita familiare e la mia vita registrata’, dice il nostro del disco, ‘ma con questo lavoro è la prima volta che integro le due cose’. La nuova raccolta è forse la più personale e intima della sua carriera, minimale e quieta, distante dai suoni potenti e irruenti di Dinosaur Jr. e Sebadoh. Il disco è stato prodotto in casa da Lou durante la pandemia, utilizzando materiale e testi scritti in gioventù e registrando demo, strumenti e voci direttamente su cassetta, come era solito fare nei primi anni ’80. Il video del primo singolo, “Over You” è stato girato dall’autore stesso con la sua compagna Adelle.

Questo è un altro solido sforzo da parte di un uomo che sembra aver raggiunto la sua forma migliore negli ultimi tempi, come confermato dall’opener “In My Arms” – un inno riconoscente alla riscoperta del suo mojo (‘questo dono oltraggioso’) che galleggia su una nuvola di strimpellio delicato, folk e melodia senza sforzo. Lou Barlow fa ciò che Lou Barlow sa fare meglio, in pratica.

Sebbene molte delle canzoni qui presenti differiscano poco stilisticamente dai suoi contributi lo-fi autoregistrati al brillantemente tentacolare “Sebadoh III” del 1991 – sono in gran parte solo la sua voce e la sua chitarra acustica – la variazione di tono e umore è un netto miglioramento. Il singolo principale “Love Intervene” è piacevolmente vivace e ottimista, il suo messaggio di fondo essenzialmente che l’amore è la risposta, mentre “Act of Faith” suona positivamente esultante. Anche le canzoni che un tempo avrebbero potuto suonare angoscianti passivo-aggressive (in particolare “All You People Suck”) ora sono intrise di calore. Tutto si aggiunge a un cambio di direzione molto piacevole. Si avverte una tranquillità emotiva che viene consegnata attraverso atmosfere semplici e casalinghe.

La cifra stilistica lo avvicina al Will Oldham maturo, ma ci trovo un po’ del Costello acustico grazie a quella brillantezza melodica che accomuna entrambi. Sicuramente “Over You” ha un’irruenza dei sentimenti che richiama Bob Mould, “Thirsty”, se arrangiata elettrica, potrebbe essere un ‘anthem’ garage, ma è “Lows and Highs” a spezzarci il cuore come era solito fare l’Elliott Smith più meditativo.

È sempre stato il cronista di amore non corrisposto e introspezione autodistruttiva, ma i tempi cambiano e, come avrà notato chiunque sia abbastanza fortunato da aver visto gli spettacoli di blocco in streaming della scorsa estate dalla sua casa del Massachusetts (con frequenti interruzioni senza copione da parte della sua giovane figlia), la sua vita ora è l’immagine stessa della felicità domestica!!!


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