Mentre il re Ayisoba è forse un nome sconosciuto per molti, nella sua patria del Ghana, l’uomo, il cui nome di battesimo è Albert Apoozore, è considerato, in qualche modo, un’icona musicale.
Originario del nord-est del paese, il centro etnico del popolo Frafra, questo è il cuore della musica kologo, il cui strumento principale omonimo, è una semplice zucca a due corde ricoperta di pelle di capra. In questa pubblicazione, i suoi testi senza compromessi, pronunciati in modo stridente in Frafra, Twi o nella sua forma idiosincratica di inglese pidgin, sembrano, tradotti, affrontare questioni sociali e politiche contemporanee e, a volte, intimidire sia la propria comunità che i leader nazionali in quello che potrebbe essere interpretato come un fervore troppo zelante.
La maggior parte della registrazione e del missaggio è stata intrapresa, come negli album precedenti, da Francis Ayamga nel suo studio Top Link in cima ad una collina a Bongo, una città al confine con il Burkina Faso, con l’ex collaboratore, Zea (Arnold de Boer), che ha fornito ancora una volta contributi chiave, mixando due tracce, curando e masterizzando il disco e fornendo anche voci e parti di chitarra dai suoi Katzwijn Studios nei Paesi Bassi.
“Work Hard” si presenta come una fusione, spesso dal suono grezzo, di linee di basso kologo, tamburi ghanesi, ritmi ripetutamente contagiosi e dosi pesanti di elettronica, con variazioni e varietà fornite dai numerosi contributi degli ospiti ghanesi che prestano, a volte, una dimensione hip-hop conosciuta localmente come hiplife, una commistione di highlife e hip-hop. Saldamente in primo piano, tuttavia, rimane la voce aspra e sanguigna del re stesso, mentre pronuncia i suoi testi con un’intensità profondamente risoluta.
Fin dall’inizio, la traccia di apertura, “Good Things God Knows”, pone le basi per ciò che questa pubblicazione ha da offrire, sia musicalmente che nei testi. Sormontato e seguito da voci di bambini e intriso di eccentriche manipolazioni elettroniche, ritmi avvincenti e luccichii che suonano balafon, l’argomento affronta l’ammonimento dei leader corrotti, un motivo ricorrente nella sua scrittura. I rapper Ras Kuuku e Twinkle si aggiungono al procedimento, poiché le parole riflettono sul fatto che qualsiasi giudizio sulle azioni sbagliate sarà emesso da un potere molto più alto e onnipotente rispetto ai semplici mortali.
Con “Bossi Labome”, il primo singolo tratto dall’LP, Ayisoba continua a non tirare pugni con i propri argomenti. Il tono ottimista della musica, con i bassi profondi, ritmi sinuosi e graffi kologo, smentisce la serietà dei testi, pronunciati in modo rauco e coinvolgenti, botta e risposta tra King e l’ospite Awilo One, che mette in guardia contro l’adulterio all’interno della sua società, anche riconoscendo la posizione ineguale delle donne, trattate male e spesso punite per adulterio, mentre gli uomini sono lodati e venerati dai loro coetanei per atti simili, la canzone afferma che ‘Non deve essere così!’. Non c’è tregua con “Adinooma”, ottimo botta e risposta caratterizzato da un’apertura quasi dub reggae, trame complicate e multistrato e ripetizione urgente della frase ‘adenu-nmah’, all’interno della quale il messaggio riguarda gli stili di vita, in particolare esortando tutti a mangiare cibi sani e di fare esercizio fisico regolare.
Il lavoro si chiude con “Buri Malima”. Esponendo l’importanza di mantenere e tramandare le tradizioni culturali attraverso le generazioni, i ritmi rotolanti qui sono forniti, principalmente, dal corno locale e dal tradizionale gruppo di tamburi parlanti Kuul-Kanarise /Gulkanatesi, il cui gioco regale (suonano all’intronizzazione e ai funerali di re e regine), accanto al kologo, al flauto e al goje, costituiscono una potente dichiarazione musicale.
Per coloro che sono aperti ad ascoltare i suoni di Kologo che vengono portati su percorsi sperimentali, vale la pena indagare sul frenetico “Work Hard” di King Ayisoba, come con le sue uscite più recenti!!!
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