L’artista ucraino KËKHT ARÄKH, aka Dmitry Marchenko, è specializzato in black metal malinconico e atmosferico e la sua recente firma con Sacred Bones ha portato i propri album ad essere ristampati dall’etichetta. Quei dischi sono “Night & Love” del 2019 e il seguito dell’anno scorso “Pale Swordsman” e dimostrano esattamente ciò che KËKHT ARÄKH sta portando al black metal, che è una pura crudezza mescolata con un bordo incredibilmente bello che risulta in due lavori pieni di brutalità e grandiosità.
“Night & Love” è il più grezzo dei due rilasci, con un approccio quasi lo-fi ai procedimenti con brani come “Her Body Strewn With Petals Black”, “Down To The Depths Of Inner Cold” e “Through Light Which Knows No Dawn” che contengono un taglio brillantemente grezzo a la gelida freddezza del metallo nero. Mostra esattamente perché KËKHT ARÄKH è una luce splendente quando si tratta del genere oggi.
La brillantezza del disco è il contrasto tra il materiale più intenso e gli aspetti ossessivamente malinconici e talvolta più gentili della musica dell’ucraino che dimostra un sublime equilibrio tra oscurità e luce. Tracce come la salva di apertura di “As The Night Falls”, perfettamente intitolata, la macabra bellezza di “Night” e “Love”, il folk di “Mysteriet Med Svartfiolett” e l’atmosfera nebbiosa veramente sublime di “Forever Night Castle Of Love” aggiungono così tanta profondità che quando tutti gli elementi sono combinato, si svolge come un viaggio epico e romantico con anche elementi di pericolo e malvagità.
KËKHT ARÄKH – ‘Pale Swordsman’
“Pale Swordsman” segue un percorso sonoro simile, ma alza la posta suonando ancora più grandioso in questo disco. La crudezza del black metal rimane, ma anche a questo viene dato un suono più grande, specialmente in brani come “Thorns”, “In The Garden” e “Amid The Stars”. Tuttavia, come l’LP di debutto, l’eclettico mix di suoni diversi e più dolci è ciò che eleva la musica di KËKHT ARÄKH.
“Amor” è un bellissimo pezzo musicale che è abbastanza ipnotico da ascoltare e ti terrà paralizzato per tutto il tempo, mentre la traccia che lo segue, “Nocturne”, è un intermezzo semplice, ma efficace, così come la desolata, ma comunque splendida, “Lily”. “Pale Swordsman” si conclude con “Swordsman”, una composizione che dal punto di vista sonoro ed emotivo ha più in comune con una traccia come “Avril 14th” degli APHEX TWIN che con qualsiasi pezzo black metal, suona dolorosamente bella come quella canzone e conclude le cose con una nota cupa, ma che afferma la vita, qualcosa che la musica di KËKHT ARÄKH fa in modo sbalorditivo.
Con questi due dischi, l’artista ucraino non solo ha fatto scalpore all’interno del black metal, ma ha anche mostrato abbastanza profondità e visione per trascendere ancora più in profondità nei diversi regni della musica estrema e oltre. Passando dalla cruda brutalità alla grande bellezza e al romanticismo senza perdere un colpo e facendolo sembrare impeccabile, l’ascesa di KËKHT ARÄKH è imminente e la nuova musica in arrivo su Sacred Bones è qualcosa da anticipare. Fino ad allora, immergiti nella pura brillantezza di “Night & Love” e “Pale Swordsman”.
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