JAMES YORKSTON & THE SECONHAND ORCHESTRA: “The Wide Wide River” cover albumJames Yorkston and The SecondHand Orchestra si presentano con un album nuovo dal titolo “The Wide, Wide River” pubblicato dalla Domino Records. Il disco nasce da una lunga e florida amicizia tra James Yorkston e Karl-Jonas Winqvist, il produttore svedese, leader e direttore della The SecondHand Orchestra.

Registrato e mixato in tre giorni in Svezia, l’album vede tra i musicisti coinvolti Peter Morén di Peter, Bjorn & John, Cecilia Österholm (una delle maggiori suonatrici di nyckelharpa in Svezia), Emma Nordenstam (piano e violoncello) e Ulrika Gyllenberg (violino).

La prima canzone, uscita come singolo, è stata “Struggle”. Con i suoi testi: ‘E spero di poterti dire che ti amo, quando sei troppo vecchio per essere detto’, il pezzo è una tenera e bella canzone d’amore per i figli di James. ‘Sono io che dico ai miei figli che va bene non essere ok, e che in effetti, a volte faccio fatica’, aggiunge Yorkston.

Si ha una sensazione di senso comune, di appartenenza all’ascolto del lavoro, è ben evidente durante lo svolgimento del disco. L’approccio in studio con The Second Hand Orchestra è stato interamente improvvisato intorno ai brani di Yorkston, e l’unica traccia che hanno ascoltato in anticipo è stata “Ella Mary Leather”; James non voleva dirigere troppo nessuno ma, invece, ha permesso un’atmosfera accogliente, istintiva, di spirito libero e gioiosa. “The Wide Wide River” è un ascolto rilassante, caldo e sublime, che evidenzia anche le capacità del nostro cantautore per la scrittura, la collaborazione e come direttore musicale. Il disco contiene amori passati, età avanzata e amici, ora scomparsi, mentre ci fa partecipi anche di alcune delle composizioni più sanguinose che Yorkston abbia mai fatto.

“The Wide, Wide River” è il decimo album di James per Domino, per non parlare dei suoi tre album come parte di Yorkston / Thorne / Khan e dei suoi due libri. Scrittore prolifico, ha lavorato con un gran numero di talenti nella sua carriera ventennale, tra cui Four Tet, Alexis Taylor, KT Tunstall, Rustin Man, Simon Raymonde, Norma e Mike Waterson, Martin Carthy, Max Cooper, David Wrench e molti altri.

In quest’occasione lascia da parte i temi più sanguigni dell’LP precedente in favore di un umore maggiormente aggraziato e dai toni sussurrati. Questo è evidente non appena si supera l’ascolto di “Ella Mary Leather”, intitolata a una collezionista di canzoni folk con sede a Herefordshire all’inizio del XX secolo, la canzone di James Yorkston e The Second Hand Orchestra non parla di lei. Yorkston spiega: ‘No, non si tratta di Ella Mary Leather. Sto solo usando il suo nome lirico come una maschera, per proteggere gli innocenti …’. Su un gran numero di percussioni, violino e nyckelharpa, Yorkston suona un piano vivace mentre ci canta la storia di un amico di molti anni fa. Si fanno poi strada momenti che si dipanano lenti (“To Soothe Her Wee Bit Sorrows”) e che ricordano i Talk Talk del periodo di “The Colour of Spring”. Non ci sono elementi inediti del songwriter scozzese, ma siamo al cospetto di una classicità che lo porta direttamente nel gotha dei cantautori contemporanei che si rifanno all’esplorazione e sperimentazione di ciò che ancora non è stato espresso dal genere di riferimento.

Un grande, non di fama, ma di capacità espressive!!!


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