Quarto album del polistrumentista di Stoccolma Mikko Singh, alias Haleiwa.
“Hallway Waverider” è il secondo disco di Mikko Singh per Morr Music con il soprannome di Haleiwa. Unendo l’estetica sbiadita del dream pop con una versione lo-fi della psichedelia moderna, è un lavoro sfocato in più di un senso.
Le dieci canzoni vedono il polistrumentista esplorare le idiosincrasie sonore dell’attrezzatura di registrazione analogica, esprimendo anche una dichiarazione sicura di sé da parte di un musicista che si è ritagliato una nicchia e si sente perfettamente a proprio agio.
Dopo aver esplorato le offerte delle attrezzature vintage per “Cloud Formations” del 2019 (MORR 167), Singh ha lavorato con un registratore a cassette a 4 tracce Tascam 244 e un registratore a bobina a 8 tracce Tascam 388 per trasformare i suoni dei suoi sintetizzatori vintage, del basso, della parte occasionale di chitarra e della batteria in dotazione di Svante Karlsson per il nuovo rilascio.
Sperimentando ampiamente con le qualità sonore uniche delle macchine e rielaborando costantemente i pezzi per quanto riguarda la loro firma sonora nel corso di due anni, il nostro ha trovato il perfetto equilibrio tra musica elettronica ed estetica lo-fi navigando con facilità attraverso stili come il surf rock, grintoso garage punk ed etereo dream pop.
Nel suo nuovo LP, integra perfettamente queste influenze in pezzi inni, ma rilassanti. Il titolo del lavoro si riferisce ai giorni felici di Mikko da adolescente, trascorsi ad ascoltare musica punk e, in inverno, a fare skateboard nella sua camera da letto. I testi si riferiscono al surf come un cenno sia alle sue esperienze nel cavalcare le onde sia al genere musicale che gli ha fornito l’ispirazione per tutta la carriera come prolifico artista discografico con tre album da solista al proprio attivo. Tuttavia, il surf serve principalmente come metafora di qualcosa di più grande.
“Hallway Waverider” è dedicato alla madre, scomparsa nel 2015. ‘Mi ha permesso di avere una buona infanzia e di poter fare ciò che amo’, afferma l’artista. Questo senso di chiusura e di essere in pace con sé stesso è espresso anche in testi come ‘A sea walk. Going slower. Feeling featherlight’, esprimendo una calma che rispecchia perfettamente i solchi costanti della musica e l’accogliente sensazione generale.
A cominciare dall’allegra “River Park/Sleeping Pill”; al quasi ambient, sintetizzatore pesante, “A Bottomless Pit”; o brevi esplosioni ispirate al punk e guidate dalla linea di basso come “Watered Down” o “Halulu Lake”; alla beata title track che chiude il disco, Haleiwa apre un intero panorama di stati d’animo diversi attraverso un’ampia varietà di stili musicali!!!
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