DR. JOHN – ‘Things Happen That Way’ cover albumMac Rebennack, in arte Dr. John, stava pianificando progetti futuri quando la sua vita è stata improvvisamente interrotta nel 2019. Ora, tre anni dopo la sua prematura scomparsa, è stato finalmente pubblicato un nuovo album in studio, “Things Happen That Way”. Il disco, uscito il 23 settembre 2022, su Rounder, contiene tre nuove composizioni originali, una rielaborazione del suo classico del 1968, “I Walk on Guilded Splinters, oltre a nuove interpretazioni di canzoni di Willie Nelson, Cowboy Jack Clement, Hank Williams e i Traveling Wilburys.

Cresciuto a New Orleans, la futura leggenda ha sviluppato un amore profondo e duraturo per la musica gospel tradizionale che è rimasta con lui per tutta la vita. Durante i suoi straordinari sei decenni di carriera come una delle voci più originali, distintive e influenti della musica popolare, Rebennack ha messo il proprio marchio inimitabile su molti spiritual e canzoni influenzate dal Gospel.

Durante le sessioni di “Things Happen That Way”, il ‘dottore’ ha invitato alcuni vecchi amici a prestare la propria voce al progetto. Tra coloro che hanno felicemente dato la propria disponibilità c’era Willie Nelson, uno degli amici intimi di Mac e dei più apprezzati collaboratori musicali. Come ha detto Nelson, ‘Dr. John aveva lo stile musicale e il linguaggio più unici che mi avrebbero portato in un altro posto ogni volta che lo sentivo suonare e cantare’.

Durante i suoi sei decenni di carriera, Dr. John ha incarnato una moltitudine quasi mitica di identità musicali: Global Ambassador del ‘New Orleans funk’, jazz e R&B, visionario bluesman, innovatore del rock and roll e un grande sacerdote del voodoo psichedelico.

Il disco in questione segna il raggiungimento di un obiettivo di lunga data del cantante/cantautore/pianista sei volte vincitore di GRAMMY e membro della Rock & Roll Hall of Fame dal 2011, che iniziò a progettare un album di ispirazione country decenni fa. Nel dare vita alle canzoni della presente raccolta, il nostro ha attinto ad una formazione di musicisti degna di un luminare universalmente amato. Unendosi a un gruppo d’élite di musicisti di New Orleans, il personale dell’album include anche Aaron Neville (in “End of the Line” dei Traveling Wilburys) e Lukas Nelson & Promise of the Real.

Co-prodotto dal lui stesso e dal chitarrista Shane Theriot e tagliato nella nativa ‘Big Easy’ per tutto il 2018, “Things Happen That Way” aggiunge, come detto sopra, una svolta nuova e finale alla propria eredità con versioni rimuginanti e cresciute di classici country: Hank Williams ‘ “I’m So Lonesome I Could Cry” e “Ramblin’ Man”, “Guess Things Happen That Way” di Jack Clement (reso famoso da Johnny Cash) e “Funny How Time Slip Away” di Willie Nelson.

Karla R. Pratt, figlia di Mac e produttrice esecutiva del set, definisce quelle cover ‘una punta di diamante musicale per i grandi che lo hanno preceduto’, come Williams, Cash e Nelson. ‘Anni fa ha parlato di quanto fosse alla moda Hank Williams’, afferma Karla. ‘Ha adorato quanto siano semplici, ma emotivamente complesse, le canzoni di Hank, che hanno un gancio con una svolta. Per questo album ispirato dall’ascolto del ‘Louisiana Hayride’ [programma radiofonico] e delle icone del country e del western, era entusiasta di fare canzoni in un modo che evocasse un’emozione che rimane con te molto tempo dopo che uno dei brani è stato suonato nel suo modo pieno di sentimento’.

Nelson duetta con il compianto Rebennack anche in “Gimme That Old Time Religion” e Aaron Neville si unisce a una versione dal sapore gospel di “End of the Line” dei Traveling Wilburys. Il set di 10 tracce contiene il supporto di Theriot, l’ex bassista di ‘Late Night with David Letterman’, Will Lee, i tastieristi Jon Cleary e David Torkanowsky e il batterista Carlo Nuccio.

Un altro momento clou è un remake di “I Walk on Guilded Splinters” con Lukas Nelson & Promise of the Real; Nelson ha anche co-prodotto il brano. ‘In un modo mistico, papà guardava indietro nello stesso momento in cui guardava avanti, pur essendo presente in ogni situazione’, racconta Pratt. ‘”I Walk on Guilded Splinters” è un po’ un viaggio nel tempo: è il 1968, è ora, è il futuro, tutto vorticoso attraverso e nella loro collaborazione’.

Un’ultima svolta nel disco: la presenza di nuove composizioni che Dr. John aveva scritto durante la realizzazione del disco. “Holy Water” lo trova a guardare indietro al suo arresto per droga e al carcere negli anni Sessanta, e al frenetico “Give Myself a Good Talkin’ To” (‘Scopri cosa dovrei fare / Guardati allo specchio e io Sono stufo di te/Mi concedo una bella chiacchierata’) è un bonario rimprovero. Come aggiunge Pratt, ‘Da un punto di vista diverso e da una fase più antica della sua vita, questo album è davvero il suo più intimo, con canzoni originali come le sue ‘palle curve’.

Qualsiasi cosa venga dalla penna del ‘Night Tripper’ è una gioia per le orecchie e questa non fa eccezione!!!


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