Ancora una volta la mia predilezione per i nomi minori mi porta a parlare di Dave Simonett, che molti di voi non sapranno neppure chi sia. Se cito Trampled by Turtles le cose migliorano? Forse si, ma non più di tanto. Si tratta di un gruppo che si cimenta nel genere legato alle radici americane cioè country, bluegrass, folk e Americana. Parliamo di una delle migliori band in questo ambito assieme a Old Crow Medicine Show ed Avett Brothers.
Dave si cela anche sotto lo pseudonimo di Dead Man Winter, quello che lui stesso definisce un progetto R’n’R.
Ho avuto modo di ascoltare in anteprima il primo album a suo nome, in uscita per la Thirty Tigers il tredici di marzo, dal titolo “Red tail”. Un lavoro che si può considerare abbastanza casuale in quanto registrato in totale rilassatezza assieme ad alcuni amici fidati che beneficia di quella iniziale libertà dalle aspettative. Lo stile cantautorale ed intimista che contraddistingueva le canzoni non risultava adatto ne per il gruppo di appartenenza ne per il moniker DMW per cui ha deciso di pubblicare la raccolta a proprio nome.
Si tratta di un disco in cui la ballata la fa da padrona con uno stile classico, sfiorato leggermente dal country e dal folk, adatta per un ascolto serale immersi nel buio della propria stanza, magari sorseggiando un buon rosso. Si coglie immediatamente l’impossibilità di improvvisare dal vivo su queste tracce. Sicuramente si comprende anche che c’è comunione tra i brani scritti per la band e questi, essendo Simonett la penna in entrambi i contesti, ma la differenza è che da solo si privilegia l’aspetto melodico, mentre con la formazione si calca la mano sulle prestazioni strumentali.
L’iniziale “Revoked” tratteggia immediatamente le caratteristiche dell’opera: una ballata onirica e sospesa con un’atmosfera western, tratteggiata dalla steel e dal pianoforte. Miglior inizio non poteva esserci!
“Pisces Queen of hearts” possiede un’introduzione strumentale per acustica e steel seguita dall’ingresso del nostro alla voce a dipingere una melodia di matrice country che mi fa tornare alla mente il miglior John Prine. Ci sono poi un paio di brevi momenti, “Silhoutte” e “By the light of the moon” che fanno da intermezzo alla lunga “In the western wind and the sunrise” altro lento punteggiato dal pianoforte e dotato di umore autunnale che trasmette un’intensità da brividi.
La conclusione è affidata ad altre due tracce di sensibilità superiore. “You belong right here” è una slow song elettrica di stile country-rock che mostra, ancora una volta, un debito nei confronti di John Prine, mentre “There’s a lifeline deep in the night sky” coniuga lo stile di The Band con un mood gospel.
L’album dura appena trenta minuti ma è pregno di grande musica e Dave Simonett si dimostra musicista sopraffino!!!


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