BLURT – ‘Blurt/singles’ cover albumFacendo seguito alla raccolta completa di “The Factory Recordings” di LTM che copre i primissimi giorni dei Blurt, la fusione rock/poesia/jazz di Ted Milton di tutto ciò che ha catturato la sua fantasia, “Blurt + Singles” copre i primi anni di lavoro in studio della band dopo la loro partenza in fastidio dalla leggendaria etichetta di Manchester.

Iniziando con entrambi i lati del loro singolo di debutto vero e proprio, “Get” e il divertente titolo “My Mother Was a Friend of the Enemy of the People”, “Blurt + Singles” trae vantaggio in retrospettiva dall’essere il tipo di cosa che sembra poter essere stato scritto e registrato in un numero qualsiasi di punti negli ultimi decenni. Il lavoro di sax skronky / squallido di Milton aveva pochi punti di riferimento immediati all’epoca, non essendo né un semplice ‘parping’ da bar-band né un folle caos avant garde, mentre le sue divertenti divagazioni e riff vocali viravano ugualmente tra il canto e la resa teatrale.

L’album omonimo di sette tracce, originariamente pubblicato nel 1982, mette in mostra più il lato strumentale di Blurt, con canzoni come “Trees” e la relativamente più prolissa “The Ruminant Plinth” che impiegano più tempo della maggior parte del precedente lavoro in studio della formazione per lasciare che il trio, inclusi i membri originali Pete Creese e Jake Milton, esplorano ritmi più scarni, ma implacabili, su cui Ted fa lavorare alcuni dei suoi sax più estremi.

Dei singoli associati, il costante chug motorik/r’n’b di “A Fish Needs a Bike”, con una delle immagini liriche più ironiche di Milton e una voce intenzionalmente influenzata, è il pezzo forte, ma il suo ringhiante rovescio della medaglia “This is My Royal Wedding Souvenir”, dal punto di vista dei testi quasi assente, ma che fa riferimento in modo accattivante alla sfortunata unione di Charles e Diana, non è molto indietro.

Un singolo successivo, “Spill the Beans”, lascia andare il gruppo per un intero gioco di otto minuti e sproloqui, mentre le conclusive “Sharks of Paradise” e “Nomads” coprono le registrazioni iniziali del 1984 con il chitarrista Steve Eagles al posto del defunto Creese.

Furono una delle band più strane e galvanizzanti del movimento post-punk britannico!!!


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