BLACK DOLDRUMS – ‘Dead Awake’ cover albumDopo due EP sold-out, i Black Doldrums pubblicano il loro attesissimo album di debutto su Fuzz Club Records, intriso dei suoni di ‘JAMC che incontrano Phil Spector’ in una miscela psych/post-punk.

Con l’etichetta Fuzz Club che ha recentemente annunciato di aver firmato The Jesus and Mary Chain, è una piccola sorpresa sapere dell’uscita sull’etichetta del debutto dei nostri, una band indubbiamente debitrice alle sonorità dei fratelli Reid. Ciò che sorprende, tuttavia, è quanto bene impieghino e spingano gli stessi suoni in sfere riconoscibili e nuove attraverso le otto tracce del loro disco di debutto, “Dead Awake”.

Ci sono chiare ampie pennellate della densità che ha avvolto parte del lavoro dei Joy Division fin dall’inizio su “Sad Paradise”. La batteria si spezza, si comprime e si spinge in primo piano in quel classico mondo indie post-punk che incontra lo shoegaze, seduto ordinatamente accanto a “Head On” di JAMC. La voce, sepolta e tuttavia incantevole, richiama dalla foschia mentre la band estrae le proprie influenze con grande effetto. Suona subito più sicuro, fiducioso, l’immagine di una formazione in grado di rivelarsi e uscire da dietro il muro del riverbero.

Quando si lasciano andare alla deriva, come in “Into Blue and All Of You”, sono capaci di catturare la bellezza nella malinconia, specialmente in quest’ultima canzone. I testi che strisciano fuori sembrano cantare di strade deserte, un personaggio che vaga da solo, osservando, distaccato e tuttavia rendendosi conto di essere tutt’uno con la desolazione. ‘È tutto per te’ cantano mentre la traccia svanisce.

Non sorprende constatare che il lavoro avrebbe dovuto essere originariamente prodotto da Jared Artaud di The Vacant Lots, che ora è coinvolto nella continua cura del lavoro di Alan Vega. La pandemia ha portato a una collaborazione tra Artaud e il gruppo e le sue impronte digitali, insieme allo spirito di Vega, sono chiare, così come la linea attraverso la quale si arriva ai Black Rebel Motorcycle Club. Anche Robert Levon Been dei BRMC ha recentemente collaborato con The Vacant Lots e quella spinta pulsante che definisce il loro miglior lavoro è presente anche nella minaccia dei Black Doldrums, mentre chiudono la raccolta con il meraviglioso “Sidewinder”.

In “Dead Awake”, i Black Doldrums hanno lasciato il segno come band per raccogliere il mantello e continuare a produrre il tipo di brani che luccicano dall’oscurità rivestita di pelle. Sono sicuramente quelli da guardare!!!


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