SHEMEKIA COPELAND: “Uncivil War” cover albumIl mandolino di Sam Bush, il dobro di Jerry Douglas e le voci degli Orphan Brigade amplificano la potenza evocativa di “Uncivil War”, title track del nuovo album di Shemekia Copeland che risuona come un inno all’unità e alla solidarietà in tempi conflittuali e divisivi. Jason Isbell, Christone ‘Kingfish’ Ingram, Steve Cropper, Duane Eddy e Shawn Mullins sono gli altri nomi prestigiosi che accompagnano la cantante di Harlem in un disco prodotto dal chitarrista Will Kimbrough e le cui canzoni riflettono il clima turbolento dei tempi viaggiando tra solenni inni gospel, blues dei bassifondi, rumorosi rock and roll e frizzante r&b di New Orleans, attraverso brani originali e cover di Rolling Stones (“Under My Thumb”), di Junior Parker e del padre dell’artista, Johnny Clyde Copeland.

La Copeland continua ad esplorare l’America attraverso una forte influenza blues su “Uncivil War”, un album affascinante e rock con chitarra gustosa, testi audaci e, naturalmente, la potente voce di Shemekia, che guida l’intero album. Il disco riprende da dove si era interrotto “America’s Child” del 2018 e, sebbene entrambi includessero molti ospiti straordinari, questo utilizza meno cantanti e più musicisti ospiti, consentendo alla nostra di essere l’assoluta protagonista. Lo dimostra molte volte nel corso dell’album, ma l’esempio più interessante arriva sulla cover di “Under My Thumb” dei Rolling Stones. L’originale è un’ode a tenere a freno una donna. È musica solida, ma un messaggio problematico che sembra vecchio quanto mezzo secolo. Sono i ventenni britannici privilegiati, ispirati e innamorati della musica del sud americano, che si vantano di trattare male una donna, ignari di come la società americana abbia maltrattato i loro eroi musicali. Copeland capovolge tutto, compresi i pronomi, in modo che la canzone parli di una donna di colore che supera l’oppressione, ribaltando la situazione in un modo che, oggi, sembra molto più appropriato. Musicalmente, la sua versione è più lenta, con un respiro che consente all’ascoltatore di concentrarsi sui testi improvvisamente accusatori. È un momento così stimolante come probabilmente non sentirai più quest’anno.

Il che non vuol dire che Shemekia si sia allontanata troppo dal blues. “Clotilda’s On Fire” presenta il cantautore country rock Jason Isbell che si lancia con uno stile alla Albert King assolutamente credibile. “Apple Pie and a .45” ha un’energia alt-country che ricorda i Drive-By Truckers, la vecchia band di Isbell, anche se Jason non suona su quella traccia. Il chitarrista blues di Wunderkind, Christone ‘Kingfish’ Ingram, contribuisce con alcuni tocchi pungenti a “Money Makes You Ugly”, un brano rock drammatico e diretto. Ma la Copeland tocca anche il gospel, con “Walk Until I Ride”, e la title track dal sapore ‘Americana’, con Jerry Douglas come guest dobro.

Il cantante / compositore / chitarrista Will Kimbrough suona la chitarra nell’album, oltre a produrre, e, sebbene sia un album dal suono eccezionale, funziona grazie alla comprensione che la cantante possiede di tutti i diversi generi in cui lavora.

Shemekia non ha molti rivali oggigiorno e lo dimostra ampiamente con questo lavoro in cui la militanza sociale è un dato tanto importante come la musica che è qui contenuta!!!


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