Disco dal vivo per i Flaming Lips, che celebrano i vent’anni di “The Soft Bulletin” recuperando e pubblicando un concerto del 26 maggio 2016 in cui hanno suonato quell’album dall’inizio alla fine. Luogo dello spettacolo il suggestivo anfiteatro naturale chiamato Red Rocks a Morrison (Colorado), ad accompagnarli i sessantanove musicisti della Colorado Symphony Orchestra e il coro diretto da Andre De Ridder.
Certo che di cambiamenti ne hanno fatti i Flaming Lips dagli esordi all’uscita di The “Soft bulletin” nel 1999, da gruppo indie-noise psichedelico a formazione votata ad un pop magniloquente ed intensamente emotivo quasi a volere entrare in competizione con i Beach Boys di “Pet sounds”. Non per niente alla domanda che gli fu rivolta su quale strumento suonasse il leader Wayne Coyne rispose lo studio di registrazione. Le ruvide sonorità vennero abbandonate, si abbracciò un pop progressivo dagli arrangiamenti barocchi e infiltrato di elettronica, dai colori sgargianti e dall’umore onirico.
A quasi vent’anni di distanza sono riusciti a portare sul palco l’intero disco avvalendosi per l’occasione di arrangiamenti orchestrali in modo da dare ulteriore lucentezza, senza seppellirla, alla parte melodica. La serata, definita dallo stesso Wayne Coyne e da molti spettatori come una delle più magiche passate con la musica della band di Oklahoma City, era inquadrata nell’ambito delle celebrazioni del settantacinquesimo anniversario della stagione concertistica del Red Rocks.
Per quanto riarrangiate il mood rimane quello di quel capolavoro che fece così scalpore al momento dell’uscita, considerando il fatto che seguiva “Zaireeka”, disco ricco di tensioni sperimentali.
Diventerebbe stucchevole analizzare ogni singola traccia, perché si perderebbe il piacere di scoprire ogni singolo dettaglio, ma mi preme sottolineare una versione avventurosa di “Buggin’”, una fragile e delicata della molto amata “Waitin’ for a Superman”, il crescendo emotivo di “Feeling Yourself Disintegrate”. Giusta anche la decisione di includere senza alcun taglio la reazione entusiasta del pubblico e di un Wayne Coyne felice e piuttosto emozionato, abbastanza spontaneo da schiarirsi un attimo la voce a metà di “Suddenly Everything Has Changed”.
Miglior modo per celebrare il ventennale non poteva esserci, piacerà ai fan di vecchia data così come a coloro che non lo conoscevano!!!
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