Uno degli elementi di punta di casa Kranky approda su Morr con il nuovo lavoro dal titolo “Sylva”. È uscito sia in LP che CD, accompagnato da un libro di fotografie scattate con una Polaroid SX70 durante due anni di viaggi nel sud-ovest americano, nel Montana, nelle Hawaii e nel Michigan. «Libro e album funzionano bene da soli», si legge nella press release, «ma vivendoli insieme si può trovare una connessione fondamentale, così come una visione tridimensionale sulla percezione del cosmo da parte dell’autore».
La raccolta è divisa in quattro movimenti – Solum, Ignis, Coeptum e Vireo – anche se l’autore non perde il vizio di inserire un paio di canzoni, “Keep” dai tratti romantici e dai suoni elettroacustici e “Meristem”, pezzo shoegaze caratterizzato da tratti melodici di sconcertante e ammaliante semplicità, con archi che sul finale fanno da difesa all’ingresso di saturazioni chitarristiche e che è dedicata al fratello scomparso un paio di anni fa. Entrambi i brani sono sicuramente apprezzabili, ma spezzano la situazione sonora predominante dell’album cioè un ambient sognante che si materializza fin da “Deseret” luogo sonoro con un tema placido e sognante quasi si trattasse di una nuova nascita che inizia immobile e avvolgente per poi farsi imponente.
Si veda “Lune” che prosegue su percorsi contemplativi che ogni tanto vengono solcati e resi ispidi da field recordings che permettono di affrancarsi dall’ambient classica. Piacciono anche “Raze I” dall’andamento pastorale che conduce in spazi infiniti e “Raze II” carico di nostalgia che prende luce da Eno e si trasforma in dream-pop.
Il finale è in leggera tensione con la conclusiva “Half to death” per un lavoro di ricerca parsimoniosa e perlustrazione interiore. È sempre un piacere ascoltare le opere di questo artista!!!


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *