Ronnie Wood, il chitarrista che dal 1974 fa da spalla e contraltare a Keith Richards nei Rolling Stones, il gemello moretto di Rod Stewart, colui che prese il posto di Mick Taylor, ha deciso di pubblicare un nuovo album da solista.
Il disco, accreditato a Ronnie Wood with His Wild Five, si intitola “Mad Lad: A Live Tribute to Chuck Berry”. Come il titolo suggerisce, si tratta di un live incentrato su un omaggio al leggendario Chuck Berry. Le 11 tracce, infatti sono tratte da un’esibizione al Tivoli Theatre di Wimborne l’anno scorso e sono un ricordo affettuoso di uno degli eroi musicali di Ronnie. Questo disco dovrebbe essere il primo di una trilogia che Ronnie pubblicherà in onore ai suoi miti musicali. Si tratta di un lavoro che dimostra l’affetto del chitarrista per un genere musicale, il rock’n’roll, suonato magnificamente e in purezza d’intenti. Wood sembra in gran forma, nonostante la brutta malattia diagnosticatagli un paio di anni fa, sia vocalmente, con la sua voce nasale che tanto deve a Bob Dylan, sia, soprattutto, chitarristicamente. Il nostro dimostra di essere un ottimo manico, forse non per tecnica, ma sicuramente per gusto è capacità di centellinare le note, mettendo in mostra una capacità di scelta nel trattare materiale che data più di mezzo secolo e di mostrarsi con uno stile asciutto, ma intenso, in special modo quando passa al blues usando la slide.
Si parte alla grande con “Talking about you”, è impossibile non muoversi e godere del piano barrelhouse alla Jerry Lee Lewis, nelle sapienti mani di Ben Waters, che in passato fu protagonista di un tributo a Ian “Stu” Stewart. Il buon Ben si erge a gran protagonista fornendo qualità ed estrosità per l’intera esibizione.
Momenti di puro godimento ci elargisce “Mad Lad” in cui la slide del leader e il piano di Waters, accompagnati da una precisa ritmica, ci conducono negli anni cinquanta. “Wee wee hours” vede la presenza vocale di un altro ospite, Imelda May, la cui voce sembra trasportarci in uno di quei club afroamericani del sud degli Stati Uniti, il piano strimpella con classe, l’umore diventa “Blue” e Wood da un saggio della propria abilità regalandoci un assolo da applausi.
Ancora la May in coppia con Ron ci deliziano con la elettrizzante “Almost grown” mentre voci in sottofondo fanno il Doo-Wop. Non mancano i super classici di Berry quali “Rock’n’roll music”, “Little queenie” e “Back in THE U.S.A.” che non aggiungono nulla allo stile dei primi Rolling Stones.
Mi soffermerei sulla strepitosa “Blue feeling” pezzo strumentale dal gusto jazz-blues in cui l’accoppiata chitarra-piano è da brividi.
Se cercate novità statene lontani, ma se vi piace la musica proposta con gusto e classe non fatevelo mancare assolutamente, il divertimento è assicurato!!!


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