La cantante, compositrice, produttrice e violinista di Los Angeles Sudan Archives, vero nome Brittany Denise Parks, è tornata con il tanto atteso secondo lavoro, “Natural Brown Prom Queen”. Questo secondo album è arrivato quasi tre anni dopo il debutto acclamato dalla critica di Brittany, “Athena” del 2019, con poche uscite intermedie a parte un paio di remix nel 2020.
“Natural Brown Prom Queen” è un’impresa sonora mutaforma attraverso lampi di pop, elettronica, R&B e hip-hop, ma si sente ancora un’esperienza facile e coerente. Un ottimo esempio delle abilità multigenere di Sudan Archives è l’opener “Home Maker” che viene presentata con un’intro distratta e dalle tinte ambient, con le basi poste da un sintetizzatore ronzante. Gli strumenti entrano ed escono, creando un’atmosfera imprevedibile incollata insieme solo da momenti strumentali cinematografici vintage. Traccia due, “NBPQ (Topless)” funziona in un formato simile; battimani frenetici e riff traballanti portano ad un flusso frontale da Parks.
“Yellow Brick Road”, la penultima canzone del disco, si tuffa nell’elemento pop con chiarezza cristallina. Ma anche qui, l’ascoltatore è trattato da un delizioso passaggio strumentale, completo di trame naturali, ondate ambientali e campane tintinnanti, così come il leitmotiv della tromba preso in giro nella traccia di apertura. “ChevyS10” si trova a metà strada dell’LP dal punto di vista della traccia, ed è un’epopea elettronica di sei minuti, che culmina in un crollo pronto per il ‘club house-meets-afrobeat’. In tutto il rilascio l’estensione vocale della nostra è prevalente, sia che si tratti di canticchiare dolcemente o di sputare rap. “Milk Me” è un momento del set intriso di armonie vocali celestiali, stratificate su una ricca spina dorsale su pause percussive e melodie scintillanti. L’intero progetto cambia e si trasforma così tanto che non è mai noioso, un risultato incredibile considerando i numerosi diciotto brani.
Mentre “Athena” si è concentrato sull’abilità di Brittany come violinista, e giustamente, questo secondo lavoro vuole chiaramente essere un netto passo avanti rispetto all’esordio.
“Natural Brown Prom Queen” apre dozzine di strade uditive, con tagli glitch come “Copycat (Broken Notions)” che lo esemplificano perfettamente. Sudan Archives sta dimostrando che è un’artista che non conosce limiti e progetti come questo sono ciò che la spingerà ulteriormente verso il successo e la celebrità!!!
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