EARLY JAMES – ‘Strange Time To Be Alive’ cover album“Strange Time To Be Alive” è il suono di un artista sublimemente fuori dal mondo. Con tutta l’eccentricità incantata di un vero poeta che evoca i fantasmi di grandi scrittori gotici del sud da Eudora Welty a William Faulkner, James coglie l’infinita assurdità che vede intorno a sé, poi alchimizza il suo disagio in un glorioso mosaico di idiomi musicali: blues abbandonato e canzoni popolari contemplative, meditabonde ballate di omicidi e melodie per pianoforte innamorate. Alla fine, Early estrae una certa magia dalla follia, infondendo anche il più doloroso racconto della verità con una gioia di vivere stravagante.

Una giusta controparte della sua voce inconfondibile e camaleontica, i testi del nostro contengono parti uguali di osservazione poetica, introspezione schietta e umorismo fantasticamente deformato, canzoni incoraggianti che calpestano le acque di cuori infranti a tema oscuro, con l’umorismo ironico del pagliaccio triste. James si muove senza sforzo dallo sfogare una litania di frustrazioni, lamentando il caos insidioso della vita moderna (“What A Strange Time To Be Alive”) o esaminando gli angoli più oscuri della propria psiche su riff bollenti e ritmi roboanti (“Harder To Blame”).

Il seguito di “Singing For My Supper” del 2020, “Strange Time To Be Alive”, ha preso vita in tre giorni vorticosi all’Easy Eye Sound. ‘James è molto particolare con i suoi testi e fa scelte così insolite, quindi volevo mantenerlo grezzo e farlo brillare il più possibile’, dice Auerbach. ‘La sua scrittura è così idiosincratica; non c’è una traccia che somigli a qualcosa che hai sentito prima. Ma poi c’è anche qualcosa nel suo suono che sembra scolpito nella pietra, come se provenisse da un’altra epoca: è un mix molto strano’.

Registrato dal vivo con molti degli stessi musicisti presenti nel suo predecessore, il nuovo rilascio incarna un suono molto più pesante e volubile, grazie in parte alla frenetica esibizione del leader alla chitarra elettrica. “L’ultima volta non ho nemmeno portato una chitarra elettrica, ma questa volta ho una pedaliera”, osserva. ‘Quando eravamo solo io e Adrian, tutti pensavano che fossimo una band bluegrass per qualche motivo, e ho sempre voluto suonare più forte’.

Nel dare forma all’eclettica selezione di brani, Early ha anche unito le forze con musicisti stimati come il chitarrista Tom Bukovac (Willie Nelson, Keb’ Mo’), il batterista Jay Bellerose (Sharon Van Etten, Allen Toussaint), il tastierista Mike Rojas (Tyler Childers, Yola) così come il compagno di band di lunga data, Adrian Marmolejo al contrabbasso, mentre Sierra Ferrell si unisce al duetto incandescente, “Real Low Down Lonesome”.

Il risultato è un lavoro che è una vetrina privilegiata per la voce singolare di James, un elemento che si rivela infinitamente accattivante sia che stia assumendo una ferocia ringhiante, una tenerezza cantilenante o la teatralità abbagliante di un cantante di cabaret!!!


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